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Pensioni clero: è giusto che se c’è un ammanco nel FONDO paghi lo Stato per i preti?

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  • Pensioni clero: è giusto che se c’è un ammanco nel FONDO paghi lo Stato per i preti?

    Pensioni clero: è giusto che se c’è un ammanco nel FONDO paghi lo Stato (e quindi gli italiani) per i preti?





    (Questione riportata alla ribalta dal M5S )



    Le pensioni del clero costano quasi otto milioni di euro all’anno e sono a carico dei contribuenti italiani.
    Lo Stato infatti sborsa ogni anno 7 milioni 924 mila euro per sostenere il sistema previdenziale di 14 mila preti secolari, ovvero coloro che vivono normalmente in società (inclusi parroci che non appartengono ad alcun ordine) e i ministri di culto di altre confessioni.
    Non si tratta di una novità: il fondo esiste dal 1973 e nel 2013 è stato anche previsto un aumento.
    Già nei mesi scorsi l’Inps aveva denunciato la questione, ora rispolverata da un’interrogazione parlamentare firmata dal deputato Claudio Cominardi del Movimento 5 Stelle che ha spiegato “non vogliamo accanirci contro i fedeli, ma mi sembra un’esagerazione che lo Stato debba versare ogni anno dei milioni di euro”.
    Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti non ha negato la veridicità delle informazioni fornite dal pan stellato tuttavia il governo ha ribadito di non essere intenzionato a cambiare la normativa abrogando il contributo a carico dello Stato.
    La risposta però non ha convinto il M5S che ha ribattuto “vogliamo capire quali sono le pensioni più alte. Non vorrei che a carico dello Stato ci fossero pensioni d’oro di prelati” chiarendo “non vogliamo ingaggiare nessuna battaglia contro le persone più bisognose. Il nostro obiettivo è di evitare possibili storture, con lo Stato italiano che paga migliaia di euro”.
    Ogni anni lo Stato paga quasi 800 milioni per le pensioni dei preti secolari
    Pensioni preti: chi paga?

    Il fondo per le pensioni del clero è alimentato in gran parte dal contributo annuale.
    Fin qui tutto nella logica.
    Da oltre 40 anni lo Stato però provvede ad alimentarlo ulteriormente.
    Tre anni fa la cifra stanziata è stata incrementata di oltre 200 mila euro all’anno.

    http://www.italiainmovimento.it/2017/02/05/pensioni-clero-e-giusto-che-paghi-lo-stato-per-i-preti/

  • #2
    Pensioni clero: quasi otto milioni di € all’anno.A carico dei contribuenti italianiia

    Pensioni clero: quasi otto milioni di euro all’anno. A carico dei contribuenti italiani.




    Per salvare il sistema previdenziale di 14 mila ministri di culto. Ma il governo non vuole cambiare le norme. E lo ha ribadito in Parlamento con il ministro del Lavoro Poletti
    di Stefano Iannaccone per il fattoquotidiano.it






    Il governo lo ha ammesso. Nel bilancio del fondo clero c’è un buco da 2 miliardi.Nonostante lo Stato italiano versi ogni anno 7 milioni 924mila euro per alimentarlo. Con lo scopo di pagare le pensioni a 14 mila sacerdoti. E questo dal lontano 1973, con tanto di aumento stabilito nel 2013.
    La vicenda era stata già denunciata dall’Inps nei mesi scorsi. Ma ora il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha confermato l’esistenza del buco nel bilancio, senza però parlare di cambiamenti: non c’è alcuna intenzione di intervenire, perché secondo la versione ufficiale sarebbe difficile legiferare solo su questo aspetto. La questione è stata sollevata da un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle, firmata dal deputato Claudio Cominardi. “Non vogliamo accanirci contro i fedeli, ma mi sembra un’esagerazione che lo Stato debba versare ogni anno dei milioni di euro”, afferma a Ilfattoquotidiano.it il parlamentare penstellato.



    http://www.italiainmovimento.it/2017/02/05/pensioni-clero-e-giusto-che-paghi-lo-stato-per-i-preti/

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    • #3
      Come funziona il fondo per il clero?

      COME FUNZIONA IL FONDO PER IL CLERO?



      Si legge sul sito dell‘INPS
      Il Fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica costituisce una forma previdenziale compatibile con l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti e, con altre forme di previdenza sostitutive, esclusive o esonerative.
      Le prestazioni a carico di tale fondo sono :




      • la pensione vecchiaia;
      • la pensione di invalidità;
      • la pensione ai superstiti.

      La pensione a carico del Fondo è cumulabile con le pensioni a carico degli altri ordinamenti pensionistici limitatamente ai due terzi dell’importo. La somma trattenuta sulla pensione è devoluta a favore del Fondo stesso.

      I trattamenti erogati dal Fondo, stante la sua particolare natura, non sono stati interessati dalla riforma pensionistica Monti/Fornero destinata all’assicurazione generale obbligatoria, ai fondi sostitutivi, esclusivi ed esonerativi della stessa.
      ISCRITTI
      Dal 1° gennaio 2000 l’obbligo di assicurazione è stato esteso anche ai sacerdoti secolari italiani operanti all’estero al servizio di diocesi italiane (c.d. fidei donum) e ai sacerdoti secolari stranieri che svolgono servizio pastorale in Italia. Fino a tale data l’iscrizione al Fondo era limitata ai sacerdoti secolari e ai ministri di culto aventi cittadinanza e residenza in Italia.
      CONTRIBUZIONE
      Il contributo, a differenza delle assicurazioni obbligatorie comuni nelle quali è commisurato ad un’aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, è dovuto in misura fissa.
      Il contributo dovuto per l’anno 2014 dagli iscritti al Fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è pari a euro 1.718,64 annui (euro 286,44 bimestrali ed euro 143,22 mensili); tale importo resta provvisoriamente confermato anche per gli anni 2015, 2016 e 2017 fino a che non sarà emanato un nuovo decreto che, in base al disposto della richiamata norma, ne vari l’ammontare.
      PENSIONE DI VECCHIAIA
      La pensione di vecchiaia si consegue:
      • in presenza di una contribuzione minima di 20 anni e al raggiungimento di 68 anni di età da adeguarsi alla speranza di vita;
      • al compimento dell’età anagrafica di 65 anni da adeguarsi alla speranza di vita per gli iscritti che possono far valere un’anzianità contributiva pari o superiore ai 40 anni.

      Il Fondo non prevede un trattamento pensionistico indipendente dall’età anagrafica.
      Quando spetta
      La pensione di vecchiaia, al verificarsi delle condizioni previste dalla legge, decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda.
      Quanto spetta
      L’importo della pensione di vecchiaia è costituito da un trattamento minimo, pari a quello vigente nell’AGO nell’anno di liquidazione della pensione e da un eventuale importo aggiuntivo, determinato in relazione al numero di contribuzione eccedenti l’anzianità minima prescritta per la maturazione del diritto.
      PENSIONE DI INVALIDITA’
      Il Fondo prevede una specifica pensione di invalidità.
      Si considera invalido, secondo la legge speciale, l’iscritto che sia divenuto permanentemente incapace di esercitare il proprio ministero a causa di malattia o di difetto fisico o mentale. Per conseguire la pensione di invalidità a carico del Fondo clero l’iscritto, dichiarato invalido, deve poter vantare 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva nel Fondo. E’ riconosciuto il diritto alla pensione di invalidità anche a coloro che si trovino nella condizione di iscritti ridotti allo stato laicale o esonerati dalle funzioni di ministri di culto. Tali soggetti devono far valere 5 anni di anzianità contributiva nel fondo ed essere riconosciuti invalidi secondo le norme in vigore nell’Assicurazione generale obbligatoria.

      TOTALIZZAZIONE
      La legge 42/2006 ha riconosciuto anche agli iscritti al Fondo Clero la facoltà di ricorrere alla totalizzazione al fine di conseguire un’unica pensione.
      Si rinvia alle disposizioni normative relative alla totalizzazione.
      L’operatività delle disposizioni sulla totalizzazione nei confronti degli iscritti al fondo deve essere intesa compatibilmente con la specifica normativa del fondo stesso.

      RIFERIMENTI NORMATIVI
      Legge 22 dicembre 1973 n 903 (istitutiva di un Fondo unico derivante dall’unione dei preesistenti Fondo Clero e Fondo dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica.
      Art 42 della legge 488 del 23.12.1999 (finanziaria 2000 : nuovi requisiti di età e di contribuzione per il diritto alla pensione di vecchiaia).




      Alessandra De Angelis






      Fonte:https://www.investireoggi.it/fisco/p...o-per-i-preti/






      http://www.italiainmovimento.it/2017/02/05/pensioni-clero-e-giusto-che-paghi-lo-stato-per-i-preti/

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