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Scuola pubblica nell’otto per mille: svolta storica o fuoco di paglia?

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  • Scuola pubblica nell’otto per mille: svolta storica o fuoco di paglia?

    Scuola pubblica nell’otto per mille: svolta storica o fuoco di paglia?

    di Giuseppe Ancona


    30 set 2011





    La notizia che arriva dalla Camera dei deputati è di quelle che lasciano sperare.
    Forse la fonte di maggior reddito per la Chiesa cattolica, il famigerato meccanismo dell’otto per mille che le consente, con i soldi dei contribuenti, di dare sostentamento al clero, curare l’edilizia di culto ed evangelizzare il popolo italiano, è da mettere in soffitta.

    Già da tempo sono in molti: laici, atei ed anche alcuni cattolici, che si battono per la modifica della legge sulla ripartizione dell’otto per mille del gettito Irpef, evidenziando l’ingiustizia di un meccanismo a dir poco diabolico grazie al quale la Chiesa cattolica, e per essa la Cei, pur essendo destinataria solo del 34,57% delle scelte effettive dei contribuenti in suo favore, (quanto pecorame!)images.jpg riceve l’87.25% dell’intera quota dell’otto per mille (dati delle dichiarazioni dei redditi 2001).
    Questo avviene perché nello stabilire le percentuali di ripartizione, gli astenuti non vengono presi in considerazione (nel 2001 sono stati il 60,38%) e la torta viene ripartita secondo le percentuali raggiunte tra quelli che hanno votato.
    ...E su un 39,62% di votanti, la Chiesa con il suo 34,57% di preferenze rappresenta appunto l’87,25% del totale (seppur relativo) e si aggiudica analoga porzione del gettito, per una somma che si aggira attorno al miliardo di euro ogni anno.
    Le quote restanti quindi sono assegnate per un 10,28% allo Stato e per un 2,47% alle altre cinque confessioni religiose che hanno stipulato una intesa con lo Stato recepita dal Parlamento.
    C'è da aggiungere che, anche quella piccola quota che i contribuenti, non allineati con alcuna associazione religiosa, affidano allo Stato Italiano, di fatto i vari Governi (e prima fra tutti quello di Berlusconi) hanno stornato in massima parte alla Chiesa cattolica, togliendo, di fatto, il diritto ai laici, di essere LAICI.


    La modifica o addirittura abrogazione della legge sull’otto per mille appare, attualmente, una impresa talmente ardua da far tremare le vene ai polsi, anche per una presunta copertura concordataria garantita alla legge n.222 del 1985 dall’accordo Casaroli-Craxi, che la renderebbe immune sia ad attacchi referendari sia a modifiche non preventivamente concordate con la Santa Sede; e infatti ultimamente,
    a parte i Radicali e la nuova formazione Democrazia Atea,

    pochi, anche tra le associazioni di atei ed agnostici, mettono nei propri programmi l’attacco alla legge e all’accordo da cui deriva.
    In definitiva, poter disporre di quell'8 per mille per migliorare l'attuale mortificatissima Scuola Pubblica Italiana, appare, realisticamente, la strada più a portata di mano... ma si riuscirà ad ottenere almeno questa possibilità dai nostri governanti così gavemente impecoriti ed asserviti al clero cattolico?Gregge.jpg
    Speriamo bene...
    http://www.cronachelaiche.it/2011/09/scuola-pubblica-nellotto-per-mille-svolta-storica-o-fuoco-di-paglia/

  • #2
    8x1000 alla scuola pubblica: speriamo!

    8x1000 alla scuola pubblica: speriamo!


    Nonostante le varie news, leggendo il politichese il dubbio è grande: ci sarà davvero una nuova opzione da sbarrare per poter destinare l'8x1000 alla scuola pubblica?


    Da una parte infatti si parla di impegno per il Governo a modificare la legge sull'8x1000 al fine di consentire ai cittadini di indicare esplicitamente la scuola pubblica (http://bit.ly/mUqfp3), ma dall'altra, l'odg riguarda la ripar...tizione della quota dell’8×1000 destinato ALLO STATO.
    Quest'ultima tesi è avvalorata ad esempio da Buttiglione (http://bit.ly/qFsWFZ ) che ribadisce il sostegno dell'UDC a tale odg proprio perché "non intacca in alcun modo il flusso di risorse destinate alla Chiesa Cattolica" (i partiti italiani si preoccupano prima della Chiesa Cattolica e poi dello Stato) poiché appunto riguardante solo la parte che i cittadini hanno destinato allo Stato.
    L'UDC in questa vicenda si è scontrata con la Lega (LEGA: UDC VENDE SCUOLA CATTOLICA PER TRENTA DENARI


    ...Ma con che coraggio Bossi si può presentare alla sua base, sempre attenta e critica su quello che i suoi liders fanno, con questi argomenti? Si sono impecoriti anche i Padani?images.jpg

    http://bit.ly/q8O5qi)... E con il Governo che nella figura del sottosegr. Giovanardi ha espresso la propria contrarietà perché parlare di scuola pubblica significherebbe discriminare le scuole paritarie cattoliche (in quale Paese del mondo gli esponenti dello Stato si battono a favore delle scuole private?).

    (Giovanà... ma si fessë o fajë u fessë?)


    Ma a "rassicurare" Giovanardi, oltre a Buttiglione, arriva anche il sen. Ceccanti (PD) che citando la legge Berlinguer 62/2000 gli ricorda che 'il sistema nazionale di istruzione della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali'.


    Le scuole paritarie sono quindi non statali, ma pienamente pubbliche.


    Il concetto di pubblico è, come dovrebbe essere noto, più ampio di statale'' http://bit.ly/quGI08 .


    INSOMMA QUESTO CASINO IMMENSO DIMOSTRA PER L'ENNESIMA VOLTA CHE QUANDO IN ITALIA C'E' UNA BUONA NOTIZIA LAICA, OCCORRE CERCARE COMUNQUE L'INGANNO.


    L'ITALIA NON RIESCE INFATTI A NON DARE SOLDI ALLA CHIESA: CHE SIA UNA SCELTA ESPRESSA O UNA DESTINAZIONE INDIRETTA, L'OTTIMA COSA DI DARE SOLDI ALLE SCUOLE DELLO STATO NASCONDE IL FINANZIAMENTO ANCHE A QUELLE CATTOLICHE.

    Commento


    • #3
      Un calcio in culo

      Un calcio in culo

      .................................................. ........
      Particolarmente interessante è la reazione della Conferenza episcopale italiana alla proposta che il contribuente possa donare il suo 8 X mille alla Scuola Pubblica Italiana.
      . Il segretario Mariano Crociata ha colto al balzo l’occasione offerta dalla conferenza stampa di chiusura dei lavori del Consiglio episcopale permanente per esprimere il parere dei vescovi sulla vicenda.
      Pur non entrando nel merito, bontà sua, di un’eventuale assegnazione alla scuola della quota di otto per mille già destinata allo Statol’uso che lo Stato fa della sua quota rientra nella libertà e nello spazio dell’otto per mille»), si è affrettato a mettere i puntini sulle i nel caso in cui, invece, si volesse inserire la scuola pubblica come ulteriore scelta per il cittadino in aggiunta a quelle già previste.
      La formula dell’otto per mille, per il prelato, «rientra nella normativa prevista da accordi bilaterali tra Stato e Chiesa».
      Come dire, non provate a inventare altri destinatari perché dovrete passare attraverso il nostro niet.
      images.jpg
      Il film è già visto. Nel 1996 l’allora ministro della Solidarietà sociale Livia Turco propose di inserire tra i beneficiari dell’otto per mille i programmi per l’infanzia ma fu subito bacchettata dal presidente della Cei per i problemi giuridici, Attilio Nicora, che ricordò come una modifica alla «disposizione pattizia attualmente vigente non potrebbe derivare da iniziative unilaterali da parte dello Stato».
      ........................ continua .............................
      Non sappiamo ancora se la Cei abbia ragione oppure no ad affermare che non si possono aggiungere concorrenti “laici” alla divisione dell’otto per mille senza il suo placet: la revisione concordataria del 1984 – che ha introdotto il meccanismo dell’otto per mille – e le leggi che l’hanno ratificata sono sibilline e di non facile interpretazione.
      Tuttavia, l’indisponibilità della Chiesa a dividere la partita con un destinatario di grido come la scuola, in un paese che la massacra, peserà non poco se il governo deciderà di discutere la questione.
      Che uno stato democratico (e di conseguenza laico) debba essere limitato nella propria normativa fiscale da un accordo internazionale con uno stato straniero dovrebbe far riflettere tutti i suoi cittadini, a prescindere da questioni di fede.
      E’ tempo che un retaggio obsoleto come i Patti lateranensi, con tutti i suoi annessi e connessi, venga relegato nella sua corretta dimensione, la Storia.

      Non sarebbe il caso di dare un calcio a quel posto alla CEI, al Concordato, alla Chiesa cattolica con tutto il Vaticano? Quanto ci costa questa sudditanza?
      calcio_in_culo1.jpg
      http://www.cronachelaiche.it/2011/10...-parla-la-cei/

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      • #4
        Anno 2020.... Finalmente!

        Anno 2020.... Finalmente!


        EbSltadXkAUaGth.jpg

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