Copyright (diritto d'autore) vaticano e “metodo Dino Boffo”



Dino Boffo, l'ex-direttore di <<Avvenire>>, fu “ impallinato” nell'estate del 2009 da una campagna stampa su <<Il giornale>> che lo portò alle dimissioni.
Dopo lo scandalo, Boffo scrisse a Ratzinger e al presidente della CEI, il cardinale Bagnasco.
Si tratta di un carteggio riservato, reso pubblico grazie alla rivolta silenziosa dei cosiddetti “corvi”, in cui Boffo racconta quanto è accaduto, ne spiega i motivi, indica i nomi e i cognomi degli esecutori, ipotizza i mandanti e spiega i moventi della sua morte professionale.
Tutti fatti documentati e incontestabili.
Tutti fatti documentati e incontestabili.
In tali lettere, sia pure in modo riservato, Boffo attacca frontalmente il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, accusandolo di una micidiale operazione che avrebbe potuto portarlo finanche al suicidio!
Boffo, dopo un breve purgatorio, venne riabilitato, nell'autunno del 2010, come direttore di rete di Tv2000, di proprietà della Cei, ma questo fatto non fu un lieto fine di una vicenda torbida ma semplicemente un compromesso vaticano su na questione che, dopo aver arrecato danni enormi, poteva finire fuori controllo.
Questo modo di trattare il prossimo, da parte delle gerarchie vaticane, oggi è indicato, nel linguaggio comune degli addetti all'informazione, come il “metodo Boffo”
tratto da
Sua santità
Le carte segrete di Benedetto XVI
di Gianluigi Nuzzi
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