Annuncio

Collapse
No announcement yet.

I filosofi, i cristiani, i pagani e l'azione di Costantino nell'Impero Romano.

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • I filosofi, i cristiani, i pagani e l'azione di Costantino nell'Impero Romano.

    I filosofi, i cristiani, i pagani e l'azione di Costantino nell'Impero Romano.
    images.jpg



    I filosofi dei primi tre o quattro secoli d. C. non potevano accettare di essere processati nei valori della propria tradizione, da una dottrina religiosa, qual era quella cristiana, che ritenevano carica di presunzioni e nemica del pluralismo religioso, grazie al quale, ciascuno a suo modo, onora l'unico principio divino.

    Essi pensavano che noi siamo parte di un unico organismo armonico e ordinato, in cui l'uomo ha un posto di privilegio perché possiede la razionalità e il cuore. Secondo la loro filosofia, la ragione ci pone ci relazione con gli dei e c'innalza al disopra di tutte le cose, ci suggerisce i modi e le forme attraverso cui compiere il dovere morale, il quale già solo di per sé, dà ragione al vivere.

    Secondo i filosofi dell'epoca, il bene ed il male dovevano essere cercati dentro di noi, in ciò che ci appartiene, e ogni atteggiamento morale per essere veramente virtuoso, deve provenire dalla ragione.

    L'atteggiamento dei cristiani non era assimilabile a tale comportamento filosofico per eccellenza, e l'attività filosofica è sempre superiore a qualsiasi visione religiosa della vita..

    Ma la follia del cristianesimo, il suo impostare il rapporto dell'uomo con dio sull'interiorità del sentimento, aveva ormai conquistato paesi e città, .

    Gli ideali di solidarietà, amore e fratellaza predicati dai cristiani, anche se, di fatto, non sempre erano praticati, avevano conquistato il mondo pagano.

    Fu così che, ad una religione piena di miti e dei, ne seguì un'altra nata sul paradosso di un dio morto in croce.

    Gli artefici del cambiamento non furono, come si potrebbe credere, le folli dei nuovi cristiani, ma l'avvento dell'imperatore Costantino: un imperatore deluso dall'efficacia degli dei.

    Fu grazie a lui che il messaggio di un profeta itinerante, quale fu Gesù, che, forse, non aveva mai immaginato di fondare una chiesa, divenne la nuova religione di stato dell'Impero Romano.

    Secondo alcune fonti, Costantino si sarebbe convertito al cristianesimo dopo un sogno premonitore, ma sembra che le sue scelte fossero dettate da interessi politici molto concreti (l'impero Romano si stava disgregando) per cui decise di puntare tutto sulla nuova religione, anziché combatterla.
    Costantino aprì il primo concilio a Nicea (Turchia), nel maggio del 325. Egli intervenne nel dibattito religioso e ne determinò l'andamento.
    I trecento vescovi presenti, rappresentarono tutte le tendenze conflittuali del cristianesimo, continuarono a litigare anche durante il concilio ed inviarono all'Imperatore suppliche e lagnanze, ma Costantino fece bruciare tutte le lettere dei vescovi senza nemmeno aprirle, perché a lui interessava soltanto la ricostituzione della concordia all'interno della chiesa .

    ...A lui una chiesa divisa non serviva per la stabilità del suo impero.
    Per questo motivo i dissidenti furono scomunicati e mandati in esilio.

    Costantino riconobbe ai cristiani la libertà di culto, e li collocò nelle posizioni più elevate della gerarchia statale.

    Nei decenni successivi il paganesimo venne sempre più indebolito e sistematicamente represso.

    La giurisprudenza ecclesiastica fu completamente equiparata a quella statale.

    Gesù si era rivolto ai poveri e ai diseredati, ma tre secoli dopo la sua scomparsa, con il capovolgimento di tutti i valori da lui predicati, la sua chiesa divenne uno strumento imperiale.
    A Nicea furono stabilite le parole del credo, quello stesso credo che è familiare a molti cristiani di oggi.

    Con la definizione del credo si stabilirono in modo netto i confini tra cristiani, pagani ed eretici.

    A seguito di questo fatto si accentuò la persecuzione contro coloro che la pensavano diversamente,. Se prima si pretendeva che l'imperatore non potesse costringere nessuno a venerare le divinità, ora con la stessa determinazione, s'impose a tutti, con ogni mezzo, l'adorazione di Cristo.

    In tutto l'impero, i cristiani saccheggiarono e ridussero in rovina i templi pagani,

    Molti sacerdoti cristiani si fecero un nome nel distruggere gli idoli.

    Chi si oppose a tanto disastro andò incontro a gravi persecuzioni perché gli stessi cristiani si comportarono verso i non cristiani nel modo più radicale, più sanguinario e più crudele di quanto fosse mai accaduto contro una persecuzione dei cristiani qualche secolo prima.

    Furono cambiati i nomi delle antiche città pagane, e le manifestazioni di culto pagano furono vietate perfino dentro le case.

    I cristiani parlavano a nome di dio e ammazzarono impunemente tantissima gente.

    Le croci sugellarono in modo concreto la cristianizzazione forzata, e costituirono una presa di possesso dei luoghi e delle proprietà dei pagani.

    Furono gettati al rogo preziosi libri non conformi al cristianesimo, come per esempio, i testi filosofici.

    Sorsero ovunque nuove chiese e i beni dei pagani vennero trasferiti ai cristiani.

    I pagani si ribellarono e incendiarono, massacrarono sacerdoti e distrussero chiese, ma le truppe dell'Impero ebbero la meglio.

    I pagani furono sconfitti e, sul loro sangue, nacque una nuova tirannia: quella della chiesa cattolica. .

Working...
X