Papa: Con Gesù non c'erano bue e asino, i pastori non cantavano
In libro su infanzia Cristo spiega come fede ha aggiunto elementi
Il bue e l'asino non erano nella stalla con Gesù e i pastori non cantarono.
Sono due particolari illustrati dal Papa che, nel libro sull'infanzia di Gesù presentato oggi in Vaticano, spiega l'origine tradizionale del presepe usato a Natale dai fedeli.
Quanto alla nascita di Gesù nella grotta, "nel Vangelo non si parla di animali", scrive Ratzinger. "Ma la meditazione guidata dalla fede, leggendo l'Antico e il Nuovo Testamento collegati tra loro, ha ben presto colmato questa lacuna, rinviando ad Isaia 1,3: 'Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende'".
Probabilmente, racconta il Papa, anche altri due libri della Bibbia di Abacuc e dell'Esodo hanno avuto un'influenza.
"L'iconografia cristiana già ben presto ha colto questo motivo.
Nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e all'asino".
Quanto al "canto degli angeli" raccontato dal Vangelo, "si può ben comprendere che il semplice popolo dei credenti abbia poi sentito cantare anche i pastori, e, fino a oggi, nella Notte Santa, si unisca alle loro melodie, esprimendo col canto la grande gioia che da allora sino alla fine dei tempi a tutti è donata".
"Autorevoli rappresentanti dell'esegesi moderna sono dell'opinione che la notizia dei due evangelisti Matteo e Luca, secondo cui Gesù nacque a Betlemme, sarebbe un'affermazione teologica, non storica.
In realtà Gesù sarebbe nato a Nazaret", scrive ancora il Papa, per aggiungere: "Io non vedo come si possano addurre vere fonti a sostegno di tale teoria".
Il Papa, poi, attribuisce una "misura notevole di credibilità alla tradizione locale betlemita, alla quale si riallaccia anche la basilica della Natività".
http://www.tmnews.it/web/sezioni/politica/PN_20121120_00119.shtml#.UKu3-4cD9O8.facebook
Città del Vaticano, 20 nov.2012
Il bue e l'asino non erano nella stalla con Gesù e i pastori non cantarono.
Sono due particolari illustrati dal Papa che, nel libro sull'infanzia di Gesù presentato oggi in Vaticano, spiega l'origine tradizionale del presepe usato a Natale dai fedeli.

Quanto alla nascita di Gesù nella grotta, "nel Vangelo non si parla di animali", scrive Ratzinger. "Ma la meditazione guidata dalla fede, leggendo l'Antico e il Nuovo Testamento collegati tra loro, ha ben presto colmato questa lacuna, rinviando ad Isaia 1,3: 'Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende'".

"L'iconografia cristiana già ben presto ha colto questo motivo.
Nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e all'asino".

Quanto al "canto degli angeli" raccontato dal Vangelo, "si può ben comprendere che il semplice popolo dei credenti abbia poi sentito cantare anche i pastori, e, fino a oggi, nella Notte Santa, si unisca alle loro melodie, esprimendo col canto la grande gioia che da allora sino alla fine dei tempi a tutti è donata".

"Autorevoli rappresentanti dell'esegesi moderna sono dell'opinione che la notizia dei due evangelisti Matteo e Luca, secondo cui Gesù nacque a Betlemme, sarebbe un'affermazione teologica, non storica.
In realtà Gesù sarebbe nato a Nazaret", scrive ancora il Papa, per aggiungere: "Io non vedo come si possano addurre vere fonti a sostegno di tale teoria".
Il Papa, poi, attribuisce una "misura notevole di credibilità alla tradizione locale betlemita, alla quale si riallaccia anche la basilica della Natività".

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