La carta dei principi e l’orizzonte delle 5 stelle “da allargare” –
Per ristrutturare il Movimento, Conte, da giurista, sa che deve partire dalle leggi su cui ha poggiato fino ad ora. Ecco allora che il primo intervento sarà “una nuova carta dei principi e dei valori, in modo che chi vorrà aderire a questa nuova forza politica non abbia dubbi sulla sua identità”.
Questo vorrà dire intervenire sulle fondamenta stesse del M5s: “Vi proporrò una rivisitazione delle Cinquestelle, quelle della Carta di Firenze del 2009.
Che non sono da rinnegare: sono 5, ma questa costellazione deve allargare il proprio orizzonte“.
Un orizzonte più largo quindi, ma che guarderà verso dove? Per il momento Conte ha dato solo alcune indicazioni: il M5s dovrà essere “accogliente” e “continuamente aperto all’esterno e alla società civile”, ma anche “intransigente” per “non allontanarci dai nostri principi”. Quindi “non vorrà dire rinnegare i valori del passato”. Dovrà poi essere “continuamente ossigenato da iniziative di cittadinanza attiva”. E, rivolgendosi ai portavoce: “Chiedo di lanciare il cuore avanti, di non cedere all’istinto di sopravvivenza, di non pensare di perdere la propria piccola sfera di influenza”. E soprattutto, ha detto, “dovremo liberarci di alcuni equivoci, ad esempio la regola una vale uno, che è fondamento della democrazia, ma quando si tratta di designare il rappresentante del popolo in posizione di rilievo pubblico occorrono innanzitutto persone oneste, ma anche con specifiche competenze e aggiungo capaci“.
Un tasto dolente per il M5s: la selezione della classe dirigente non ha mai funzionato a dovere e nessuno finora è riuscito a intervenire in maniera davvero efficace.
La carta dei principi servirà ad accogliere nuove forze e nuove teste.
Questi alcuni dei valori citati da Conte: “Il rispetto della persona; l’ecologia integrale; la giustizia sociale“, come “l’etica pubblica” e il “rafforzamento della democrazia diretta, la democrazia diretta digitale che resterà un punto fermo”. Rifondare, ha detto Conte, “deve essere un’opera che valorizzi l’esperienza fatta e che proietti il M5s in una forza capace di presentare un nuovo modello di sviluppo. Un modello di sviluppo che realizzi condizioni effettive di benessere equo e sostenibile, che coniughi la transizione energetica in atto per ridurre le tante diseguaglianze”.
Conte ha chiesto di cambiare anche nella forma e nei modi: “In passato il Movimento ha fatto ricorso a espressioni giudicate spesso aggressive, ma ogni fase ha la sua storia” e se nell’assalto al palazzo “non si poteva certo usare il fioretto” ora serve “un nuovo linguaggio”: “La politica non deve lasciarsi accecare dalla polemica, deve cercare profondità di pensiero e riconoscere anche la bontà delle idee altrui“. E, sempre a proposito di temi, Conte ha detto: ” “Riscriveremo insieme il diritto dei lavoratori il cui Statuto è fermo al 1970: ci servirà per affrontare le nuove trasformazioni del mondo del lavoro. Ma scriveremo anche la carta dei diritti degli imprenditori“.
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