Caso Tettamazi-Bertone: lo scontro è tra titani
Come si può leggere nella letterà che il cardinal Tettamanzi inviò al papa, anche in questo caso, come fu per la storia di Viganò, lo scontro è fra titani.
Il papa decide che la storia è da discutere e, in poche ore, convoca Bertone e si confronta con lui.
Nessuno dei due conosce in modo approfondito la normativa che regola l'autonomia del Toniolo e decidono di chiedere aiuto al cardinale Paolo Sardi, patrono del sovrano ordine dei militari di Malta.
Sardi obbedisce e simuove con scaltrezza e massima riservatezza, ma. anche in questo caso, grazie alla rivolta silenziosa dei “corvi”, ora conosciamo il contenuto delle sue missive.
Eccone una:
Santo padre,
aderendo a quanto l'eminentissimo segretario di Stato mi ha chiesto, ho provveduto a un attento esame della lettera.
Mi reco a premura di far avere a vostra santità il risultato di un'attenta valutazione che ho elaborato con l'aiuto di persone esperte del Toniolo nella sua storia e nella normativa che ne regola l'attività.
Come vostra santità può vedere, l'esame è dettagliato e minuzioso, ciò è sembrato necessario, considerata la gravità delle accuse sollevate da Tettamanzi, che non teme di esprimere giudizi anche pesanti, senza tuttavia mai documentarne la fondatezza.
In questo mio scritto non posso, tuttavia, non manifestarle, santo padre, il mio sconcerto nel vedere come un cardinale possa permettersi di resistere con tanta disinvoltura a una precisa volontà del pontefice, avanzando addirittura il sospetto che il segretario di Stato abbia distorto e falsificato il pensiero del papa.
Due volte almeno emerge tale accusa: nell'ultimo capoverso della prima pagina e nel secondo capoverso dell'ultima.
Altro motivo di stupore nasce dal constatare come nella lettera vengano avanzate diverse ipotesi di possibili atteggiamenti da assumere di fronte alla lettera, inviata dal segretario di Stato a nome del papa, mai però, assolutamente mai, viene ipotizzata l'eventualità della scelta che dovrebbe essere la prima: l'obbedienza, appunto.
Certo il contenuto della lettera del cardinal tettamanzi è tale da far supporre l'intervento di un'altra mano (quella del rettore magnifico, ad esempio, il prof. Lorenzo Ornaghi).
Ma c'è una frase che è certamente del cardinal Tettamanzi, perchè è autografa, il saluto finale: <<Con stima e affetto nel signore, suo Dionigi Tettamanzi>>
Ebbene, in tali parole così confifdenziali mi sembra che si confermi quello che è il sottofondo di tutto lo scritto: l'arcivescovo di Milano tratta col papa da pari a pari.
...E anche questo è inaudito.
Oserei sperare che la risposta si limiti ad un laconico invito all'obbedienza.
Con sensi di profonda venerazione e di affetto filiale, mi creda di vostra santità, dev.mmo
cardinale Paolo Sardi
Tratto da
Sua santità
le carte segrete di Benedetto XVI
Scritto da
Gianluigi Nuzzi